UN PO' DI STORIA...

Il comune di Cefalù si trova in Sicilia, a circa 72 chilometri a est. da Palermo. È compreso nel Parco Regionale Naturale delle Madonie e conta un ristretto numero di abitanti (circa 15.000), che però aumenta esponenzialmente durante il periodo estivo. Si trova sulla costa siciliana settentrionale e sorge ai piedi di un promontorio roccioso che ne fanno una delle città più suggestive dell'isola e una delle più scelte dalle coppie in viaggio di nozze. 
Oltre ad essere uno dei centri turistici più importanti è anche uno dei maggiori centri balneari di tutta la regione; nonostante le sue dimensioni, ogni anno attrae un rilevante flusso di turisti locali, nazionali ed esteri che, nel periodo estivo, arrivano a triplicare (o anche più) la popolazione, rendendo affollate le principali piazze e le strade più importanti del paese. La sua bellezza fa sì che sia stata inclusa nel club de I borghi più belli d'Italia, l'associazione dei piccoli centri italiani premiati per la grande rilevanza artistica, culturale e storica, per l'armonia del tessuto urbano, la vivibilità e i servizi ai cittadini e ai turisti. 
Il Duomo della città di Cefalù fa parte dei siti della Palermo arabo-normanna che dal 2015 sono inclusi nella lista dei Patrimoni dell'Umanità UNESCO. Il centro urbano si estende a forma di forma di cavallo all'interno della piccola area pianeggiante tra lo spuntone di roccia ed il sistema collinare retrostante, in una zona naturalistica molto pregevole.
Il paese ha origini antiche: venne fondato intorno al IV sec. a.C. dai Greci che la chiamarono Kefaloidion, e la usarono come avamposto fortificato, data la sua posizione strategica. In epoca ellenico-romana la città venne dotata di mura; durante il loro periodo di governo, i Bizantini lasciano alcuni resti di fortificazioni e cambiano il nome della città in Gafludi. 
Nel 1063 il conte Ruggero d'Altavilla conquistò la città e ne fece un avamposto cristiano con la costruzione di numerose chiese. Alla morte di Federico II la città visse un periodo di instabilità economica e passò da un feudo all'altro, fino a quando venne riscattata dal Vescovo nel 1451. Il "santo patrono" della città di Cefalù si festeggia l' 8 dicembre ed è l' Immacolata.
Per chi ama le escursione nelle vicinanze di Cefalù si trova il Monte di Pietà che è stato fondato sulla Via Mandralisca nel 1703 dal vescovo Matteo Muscella. L'antica chiesa è ancora oggi visitabile e vi si arriva seguendo un lungo sentiero sterrato panoramico di media difficoltà. Secondo il Walled Towns Friendship Circle, un prestigioso circolo letterario inglese, Cefalù è una delle città murate meglio conservate non solo della Sicilia, ma in tutto il panorama europeo.
L'evento più sentito dalla città è la festa del "Santissimo Salvatore", al cui culto è consacrata la Cattedrale (Duomo); la relativa festa si tiene ogni anno dal 2 al 6 agosto. In quest'occasione, oltre ovviamente alle celebrazioni religiose che si tengono nel Duomo, viene organizzata una grande rievocazione storica ed anche una festa di paese molto amata dai locali e dai turisti (da non perdere la " 'ntinna a mari" che si svolge il 6 agosto). Oltre a questa una bella festa folkloristica è la Vecchia Strina. Quest'ultima nasce come una figura di vecchia benefica che la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio porta doni ai bambini buoni e carbone e cenere per quelli cattivi. Nei giorni precedenti ai bambini si raccomanda di non fare troppo rumore perché "la vecchia strina r'u casteddu si 'nna adduna": la sua dimora è infatti immaginata sull'antica Rocca di Cefalù. Molto particolare è la Festa del Mare a Cefalù, una grande rassegna folkloristica, durante la quale si tengono delle sfilate di gruppi folk, degustazioni di prodotti della tipici siciliana e si tiene la Sagra del pesce azzurro. L'evento si tiene ogni anno a Luglio.
La cucina di Cefalù è strettamente legati alla tradizione, con piatti buoni e genuini. Da assaggiare sono: le arancine preparate con riso, carne di manzo o maiale, uova, piselli, fave, carciofi che poi vengono fritti in padella; la frittedda, un piatto a base di carciofi, fave, piselli conditi con olio e aceto di vino bianco. Lo sfincione, pasta di pane ripiena di salame piccante, caciocavallo e cipolla tritata e infine le sarde a beccafico, con i piccoli pesci conditi con pangrattato, uvetta, pinoli con una spolverata di basilico e prezzemolo tritati. Tra i dolci non si può non provare la cassata siciliana ed i cannoli siciliani, entrambi preparati con ricotta e canditi ed il torrone tipico con miele millefiori. Ottimi sono anche i gelati, rigorosamente a base di frutta fresca, e le granite, in particolare quelle a base di mandorle a caffè tipiche della tradizione. Il piatto tipico di Cefalù, per cui vale la pena spendere qualche parola a parte, è la Pasta a Taianu. In onore di questo piatto viene organizzata anche una sagra gestita dal Centro di Cultura Polis Kephaloidion di Cefalù. Si tratta di un piatto molto antico, risalente alla dominazione araba e che si è mantenuto tale per tradizione nell'uso culinario domestico. La parola "taianu" deriva dall'arabo "antico taio", che è il recipiente di terracotta usato per la cottura. La pasta viene preparata su diversi strati con l'aggiunta di carne sfilacciata cotta nel pomodoro, poi si aggiungono le melanzane, che vengono prima fritte, condite con il pecorino e poi sfilacciate. Negli anni sono state create diverse varianti, in particolare al posto del manzo a volte viene sostituito l'agnello e le melanzane vengono ripassate al forno e non fritte. La cottura avviene unicamente a legna con l'aggiunta di carboni ardenti anche sul coperchio, in modo da cuocere contemporaneamente sopra e sotto. Negli ultimi anni, oltre al pecorino è stata prevista anche una variante più "filante" con l'aggiunta di vari formaggi e in particolare della mozzarella, che tuttavia non è tipica di questa zona.